Onorevoli Colleghi! - Durante la scorsa legislatura, attraverso un maxiemendamento, che il Governo ha reso inemendabile con la richiesta del voto di fiducia, si è assistito all'approvazione di un complesso di norme in materia di tossicodipendenza. Con tale complesso di norme si è modificato il testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, agganciando la nuova normativa ad un decreto-legge, quello sulle Olimpiadi invernali di Torino, già di per sé eterogeneo.
Ciò ha costituito una violenza nei confronti del Parlamento, per l'evidente violazione delle norme regolamentari e costituzionali in materia di omogeneità e necessità del contenuto dei decreti-legge e per l'impossibilità di entrare nel merito di misure il cui esame era rimasto bloccato per quasi un anno in Commissione al Senato a causa delle perplessità diffuse anche nella maggioranza.
Le modifiche apportate al testo unico sulla tossicodipendenze preludono ad una criminalizzazione di massa, come risulta dall'equiparazione delle droghe leggere a quelle pesanti, dall'unificazione della disciplina sanzionatoria livellata verso l'alto e dalla previsione di un sistema di sanzioni amministrative per i tossicodipendenti.
Anche nel merito, tale innovazione normativa è andata in senso contrario alle evidenze scientifiche e ai pareri degli operatori del settore, allorché ha teso alle sostanziale equiparazione delle droghe leggere e pesanti con riguardo sia all'uso, sia allo spaccio e alla commercializzazione, con il risultato di criminalizzare larghe fasce giovanili. Oltre che dal complessivo